Possiamo dirlo: Federico Marchetti sta tornando ai livelli che gli competono. Dopo la brutta parentesi dello scorso anno e, in parte, di due anni fa con il clamoroso errore contro il Ludogorets, il portierone biancoceleste si sta confermando ora tra i migliori del suo ruolo in Serie A. Il numero 22 della Lazio, dopo aver saltato i preliminari di Champions League e le prime due giornate di campionato, è tornato a difendere la porta laziale.
OLIMPICO: tra le mura amiche dello Stadio Olimpico, Marchetti in questo campionato è stato titolare per due partite su tre. Con lui in porta la Lazio ha ottenuto due brillanti vittorie con il medesimo punteggio: 2-0. Le vittime sono state, in ordine di calendario, l’Udinese e il Genoa. Vittorie che sono da attribuire anche agli ottimi interventi compiuti da Federico. Con l’Udinese ha letteralmente salvato l’1-0 con una smanacciata che vale quanto un gol. Contro il Genoa ha tenuto testa agli attacchi dei grifoni nel primo tempo quando la retroguardia biancoceleste sembrava in bambola dei rossoblu. Sarà un caso che l’unico gol subito dalla Lazio sia avvenuto in sua assenza (Lazio – Bologna 2-1)? Forse non è solo un caso…
SICUREZZA: tralasciando la debacle di Napoli in cui la Lazio ha pagato, forse, anche la stenachezza del match europeo, ma soprattutto un approccio gara completamente da dimenticare come è successo contro il Chievo, Marchetti ha dato sicurezza al reparto arretrato. I difensori sanno di poter contare su un “numero 1” che può letteralmente togliere le castagne dal fuoco. Una sua parata può valere una vittoria e le sue indicazioni favoriscono anche il posizionamento del quartetto difensivo. Non a caso, i tifosi e l’allenatore sono spesso in ansia quando manca all’appello.
GRINTA: forse se avrebbe giocato in mezzo al campo come centrocampista sarebbe stato premiato come capitano. La sua grinta, la sua caparbietà, il suo farsi rispettare dagli avversari, lo fanno leader del reparto arretrato e tra i più “attivi” quando c’è da protestare. La sua voglia di farsi valere e l’adrenalina che mette in campo in ogni partita, è uno stimolo al resto della squadra a caricarsi al massimo e a rendere al meglio. Anche per questo motivo è molto amato dalla tifoseria e le sue esultanze ai gol sono da cineteca!
Marchetti, la saracinesca al servizio della Lazio
M
arco Corsini