E’ stato il primo allenatore del ritorno della Lazio in serie A, dopo il biennio di mister Fascetti. Giuseppe Materazzi si è seduto sulla panchina della squadra biancoceleste nelle stagioni 1988-’89 e 1989-’90. Intervistato dalla trasmissione I Laziali Sono Qua di Danilo Galdino e Vincenzo Oliva su Elle Radio 88.100 (in onda dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 13:00) il tecnico di Arborea ha ricordato la storica vittoria del 3 settembre 1989 della sua Lazio in quel di San Siro: “La Lazio deve riprendere la tradizione di vincere a Milano (ride, ndr). Quello era il Milan di Gullit e Van Basten, pieno di campioni. Per vincere contro certe squadre serve fortuna, cuore, temperamento e voglia di sacrificarsi”. Materazzi fa un parallelismo tra la sua Lazio e quella di oggi: “La società ha preso buoni giocatori, però serve anche spirito di sacrificio perché se si pensa che i problemi li risolvano sempre gli altri non si va da nessuna parte. Invece bisogna lottare tutti insieme, specie nei momenti di difficoltà. E poi bisogna credere in quel che si fa. La squadra cerca sempre di fare tanti gol, però è importante anche vincere 1 a 0, pure con un autogol. La Lazio è troppo convinta delle proprie potenzialità però si fa infilare facilmente in contropiede dalle squadra avversarie. Tu puoi anche prendere gol però poi devi reagire con la forza di volontà, senza pensare che il tuo compagno o l’ultimo arrivato possano risolvere tutti i problemi. Da laziale voglio vedere la lazialità nei giocatori e nella gente, che in passato ha sempre dimostrato vicinanza alla squadra nei momenti di difficoltà”.
PAROLA ALLA DIFESA – Nell’ultimo giorno di mercato la Lazio ha preso in prestito Matri dal Milan: “E’ un ottimo giocatore. La Lazio è strutturata in un certo modo, i capisaldi già ce li aveva. La scelta di Matri sarà stata ponderata. Secondo me è importante non prendere gol, poi puoi segnare anche al 90′, ma se prendi 2-3 gol poi diventa dura recuperare. Vanno ripristinati gli equilibri prima di tutto”. Le prime uscite stagionali hanno visto Berisha difendere i pali della Lazio. Il portiere albanese non ha ben figurato, ma Materazzi preferisce non parlare dei singoli: “Quando le cose vanno male, vanno male per tutti. E’ normale che un portiere esperto dà sicurezza a tutto il reparto, però non getterai la croce addosso solo al portiere. Tutta la squadra deve reagire, come tutto l’ambiente: facciamo i laziali!”.
SULLA PARTITA DI UDINE – In questa prima parte di stagione sono mancati gli uomini chiave che lo scorso campionato hanno portato la Lazio al terzo posto: “Candreva e Anderson devono essere trainanti dato che sono importantissimi per questa squadra. Sicuramente lo saranno. L’Udinese sta andando bene, ha battuto anche la Juve. Se la squadra si mette a giocare con la giusta mentalità e col giusto temperamento, con equilibrio soprattutto difensivo, le cose cambieranno presto. Le qualità e la voglia sicuramente non mancano ai giocatori della Lazio”. La Lazio stenta a decollare, ma anche le altre squadre balbettano: “Tutte le squadre zoppicano. La Roma ha un ottimo potenziale e darà fastidio alla Juve che ha perso giocatori importanti e deve ritrovare gli equilibri. Le milanesi sono cantieri aperti, specie il Milan. Il Napoli non riesce ad assimilare le direttive di Sarri. Le sorprese sono Sassuolo e Palermo che hanno mantenuto le squadre intatte, dimostrando che alla fine la progettualità paga”.
FIDUCIA ALLA LAZIO – Nonostante l’avvio thriller, Materazzi si fida della rosa di Pioli: “La Lazio sta faticando, sono gli imprevisti del calcio, ma i giocatori lo sanno: se erano bravi prima adesso non possono essere diventati brocchi. Devono tirare fuori le loro qualità e fidarsi del loro allenatore. Una vittoria contro l’Udinese proietterebbe la squadra nelle posizioni che le competono”. Infine Materazzi lancia un messaggio ai tifosi laziali: “Crediamoci e domenica tutti allo stadio!”.
Fabrizio Piepoli