Centrocampista dei primi anni duemila della Lazio, con il fiore all’occhiello di una Coppa Italia conquistata da protagonista nel 2004, Giuliano Giannichedda è diventato ora allenatore. Dopo i successi come tecnico delle rappresentative dilettantistiche giovanili del Lazio (con i trionfi ottenuti nel Torneo delle Regioni), Giannichedda è ora entrato nello staff federale diventando vice allenatore della Nazionale Under 20. Il mister è intervenuto nella trasmissione radiofonica di riferimento dei tifosi laziali sugli 88.100 di Elle Radio, “I Laziali Sono Qua“, condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva. Ed ha parlato dei suoi ricordi biancocelesti, della sua esperienza da allenatore e delle prospettive future della Lazio di Stefano Pioli.
La Lazio si avvicina alla sfida di campionato con l’Udinese, squadra nella quale Giannichedda aveva militato da calciatore prima di arrivare alla Lazio. “A livello ambientale sono convinto che la squadra troverà il supporto dei tifosi, così come è sempre avvenuto. A livello mentale la squadra dovrà mettere in campo la determinazione necessaria in grado di convincere l’ambiente ad abbandonare il pessimismo nel quale si è caduti, e solo vincendo e convincendo contro i friulani questo sarà possibile. Il doppio ko tra Supercoppa e Champions ha purtroppo alimentato malumori che, se trascinati troppo a lungo, potrebbero influenzare negativamente tutta la stagione.”
In Nazionale i calciatori laziali hanno dimostrato però una brillantezza che in biancoceleste non si è vista. “L’aspetto psicologico ha sicuramente influito dopo l’eliminazione dalla Champions,” spiega Giannichedda, “ma anche gli episodi hanno condizionato molto quella sconfitta. Il Bayer Leverkusen è di per sé una grande squadra, in più le assenze di Biglia e Klose hanno pesato enormemente. Affrontare con loro in campo un avversario così forte poteva cambiare la storia.”
Per ritrovare entusiasmo bisognerà battere un’Udinese insidiosa. Da allenatore, Giannichedda analizza i punti di forza dei bianconeri: “Con Colantuono l’Udinese è diventata una squadra micidiale nelle ripartenze: la Lazio dovrà affrontarla con il giusto ritmo che è mancato decisamente contro il Chievo. L’anno scorso si è vista una Lazio sempre aggressiva sul portatore di palla, la squadra di Pioli dovrà ritrovare questo spirito. Purtroppo quest’anno il modo di giocare della Lazio è più conosciuto dagli avversari, che hanno studiato le giuste contromisure. Senza Biglia e Klose, come ripeto, e con Felipe Anderson che l’anno scorso è stato decisivo e in questo inizio di campionato è ancora lontano della forma migliore, è difficile ripetersi ai livelli dello scorso anno. Ritrovare gli uomini di maggiore spessore tecnico e di personalità sarà importantissimo, rimanderei i giudizi definitivi alla fine dell’ondata di infortuni.”
Dove può arrivare dunque la Lazio e quali avversari dovrà temere maggiormente nel corso della stagione? Secondo Giannichedda: “Se la Lazio manterrà le caratteristiche della scorsa annata potrà ripetersi, ma bisognerà ritrovare entusiasmo e uomini migliori, in fretta. La competitività del campionato è aumentata, il mercato delle milanesi dimostra come sarà più difficile arrivare tra le prime tre rispetto allo scorso anno. C’è maggiore concorrenza, difficilmente le grandi che hanno steccato l’anno scorso ripeteranno gli stessi errori.”
Fabio Belli