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Fiore a “I Laziali Sono Qua”: “La Lazio deve ritrovare continuità”

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E’ stato uno dei protagonisti assoluti della Lazio all’alba degli anni duemila. Una Coppa Italia conquistata da eroe, con tre gol in due partite nella doppia finale contro la Juventus nel 2004. Ma anche tante prodezze nei campionati della ‘Banda Mancini‘, contrassegnati da grandissime emozioni, una qualificazione alla fase a gironi di Champions League, e un posto d’onore nel cuore dei tifosi laziali. Stefano Fiore è intervenuto nella popolare trasmissione condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva sugli 88.100 di Elle Radio, “I Laziali Sono Qua“, e ha detto la sua sul momento attuale del mondo Lazio.

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L’attenzione è subito focalizzata su Lazio-Udinese, la partita in cui la Lazio dovrà fornire le risposte giuste per uscire dalla recente crisi: “Mi aspetto una partita di temperamento da parte della Lazio, che deve necessariamente avere una reazione dopo la brutta parentesi di Verona. Mi aspetto una squadra arrabbiata, in grado di partire subito con un ottimo primo tempo come avvenuto contro il Bologna. Sarà una partita difficile sotto punti di vista, ma vedo la Lazio tecnicamente molto più forte rispetto all’Udinese. Le insidie riguarderanno l’aspetto psicologico, venendo la squadra di Pioli da un momento molto complicato.

L’analisi di questa prima parte della stagione laziale da parte dell’ex centrocampista individua i maggiori problemi nelle ultime prestazioni: “Dalla Lazio ci si attendeva un’altra continuità di prestazioni, anche perché tutti i big dello scorso anno sono rimasti. Il mercato è stato valutato negativamente, ma il fatto di aver mantenuto l’intelaiatura di squadra dello scorso anno poteva essere considerato un vantaggio. La Supercoppa è arrivata forse troppo presto, un match troppo legato agli episodi per essere considerato un test attendibile. Le altre partite hanno invece finora dimostrato che l’andamento della Lazio è stato troppo altalenante: due buone prestazioni in casa contro Leverkusen e Bologna vanificate dalle successive due trasferte. La Lazio deve ritrovare sé stessa, ricominciare da zero comprendendo di non poter più sfruttare il fattore sorpresa della passata stagione.

La Lazio sarà ora chiamata ad un vero tour de force con 7 partite da disputare in 21 giorni. Secondo Fiore: “In questo momento più si gioca e meglio è: non hai modo di pensare a nulla se non alle partite. Il dispendio di energie sarà importante, ma in questo dovrà essere abile Pioli nel turn over, cercando di presentare una squadra sempre al meglio della condizione. La concentrazione riversata sul campo, piuttosto che sulle chiacchiere dell’ambiente, può essere un fattore positivo.

Sul calciomercato, l’analisi di Fiore è abbastanza chiara: “Dalle trattative estive della Lazio ci si aspettava qualcosa in più. Inter, Milan e Napoli stanno vivendo una fase non esaltante, il terzo posto l’anno scorso era stato ottenuto con grande merito, ma bisognava sfruttare l’occasione anche per giocarsi il preliminare in maniera differente. La possibilità di migliorare una squadra già ottima c’era ma non è stata colta. Probabilmente i reparti in cui c’era più bisogno di intervenire erano la difesa, con un centrale di livello importante da inserire, e l’attacco, con il bomber da venti gol a stagione che ancora manca alla Lazio.

L’arrivo di Matri e il re-innesto di Mauri potrebbero far rivedere la Lazio dell’anno scorso? Secondo Fiore: “Il valore assoluto della squadra resta lo stesso e non si cancella con due partite storte. L’anno scorso la Lazio è stata la squadra che è andata a segno con più giocatori, ottenendo un contributo straordinario dai centrocampisti in zona gol. Anche il lavoro degli attaccanti probabilmente agevola gli inserimenti in avanti dei giocatori della linea mediana. Un tipo di gioco che è stato però studiato dagli avversari, e dunque avrebbe fatto comodo anche un bomber dalle caratteristiche differenti da quelle degli attaccanti in rosa nella Lazio. La società ha comunque puntato su una filosofia che mira a far crescere giovani calciatori, quando magari sarebbero serviti giocatori esperti per sfruttare l’occasione in Champions.

Due elementi chiamati a spostare gli equilibri nella Lazio sono Antonio Candreva e Felipe Anderson. “Sono due giocatori di grande livello,” specifica Fiore, “con Candreva che ha ormai raggiunto la piena maturità, diventando anche un pilastro della Nazionale azzurra. Ha giocate importanti nel suo bagaglio tecnico, pur senza essere magari sempre lucidissimo. Anderson ha avuto un’esplosione incredibile nella scorsa stagione, ma i giocatori non sono delle macchine e non possono essere sempre al cento per cento. E’ normale non essere brillantissimi a inizio stagione, ma la Lazio ha bisogno di ritrovarlo per avere a disposizione un vero asso nella manica.

Parlando delle prime settimane della Serie A, Fiore individua una possibile rivelazione e una possibile delusione. “Nonostante la buona partenza, penso che l’Inter possa rischiare di deludere le aspettative. Ci si attendono grandi cose da Mancini, che ha visto esaudite tutte le sue richieste sul mercato. Un fallimento rischierebbe di essere mal digerito dall’ambiente nerazzurro. La sorpresa potrebbe essere il Napoli, se a Sarri sarà data la possibilità di lavorare con tranquillità.

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