Nato in un piccolo comune in provincia di Monza, per poi trasferirsi nella caotica Roma, la vita di Felice Pulici non può che essere associata alla Società Sportiva Lazio. Formazione con cui iniziò a giocare dal 1972 disputando ben 202 gare. Portiere del primo scudetto capitolino, Pulici e la Lazio sono una cosa unica. Un po’ come è stato per il grande Bob Lovati. Una figura di spessore nel mondo biancoceleste, un amore incondizionato, figlio di quei valori sportivi incarnati nello statuto della polisportiva.
A fronte del buon pareggio in terra ucraina, questa mattina Pulici è stato intervistato da Danilo Galdino nella trasmissione I Laziali Sono Qua, in onda tutte le mattine dalle 10:00 alle 13:00 sugli 88.100 di Elle Radio. “Per quello che ho visto in campo la Lazio doveva portare la vittoria a casa. Poi ci si appoggia all’arbitro per via del tempo di recupero eccessivo, ma lo sappiamo tutti che è lui ha dare l’ultima parola. Per me, più che l’arbitro, l’errore è stato fatto dai ragazzi in campo, che si sono un po’ smarriti nell’ultimissima azione di gioco. Un gol che pesa e peserà molto, perché può sembrare una cosa leggera, ma secondo me la rete subita da Selznyov proprio allo scadere, può incidere nella testa dei giocatori e poi perché anche a fronte del pareggio fra St Etienne e Rosenborg, la Lazio doveva dare già un primo segnale al girone G. Questo pareggio speriamo che serva da lezione, per rivedere il proprio comportamento e analizzare gli sbagli fatti e ripartire con maggior convinzione“.
UN APPUNTO A PIOLI – Analizzando in profondità la gara, Pulici poi si sofferma sul cambio di Milinkovic-Savic con Mauri che, secondo l’ex portiere della Lazio, è stata una scelta sbagliata da parte del mister Pioli. “Sbagliato far uscire al 44′ del secondo tempo il giocatore più in forma della Lazio. Milinkovic-Savic per Mauri è stata una scelta che, secondo il mio punto di vista, si è rivelata sbagliata. Semmai andava tolto Felipe Anderson e non un giocatore fisico come l’autore del gol. La sua stazza avrebbe fatto sicuramente comodo per tenere botta al forcing finale degli ucraini. Abbiamo buttato via una grande occasione per dare un segnale al girone“.
MARCHETTI SUPERSTAR – Naturalmente a Pulici viene chiesto di dare un giudizio su Federico Marchetti, portierone della Lazio, che con il suo ritorno in campo è riuscito a riportare quella serenità ai compagni di squadra, che purtroppo Berisha non riesce a dare. “Marchetti già lo avevo segnalato quando giocava con L’AlbinoLeffe. E’ un grandissimo portiere che secondo me ha perso in maniera ingiusta la Nazionale. Un portiere capace, affidabile, forse a volte anche un po’ troppo agitato, soprattutto quando dà quelle pacche sulle spalle ai compagni. Ho paura che gli possa far male. (ride ndr). Sì, Federico è un grande portiere.
IN VISTA DEL NAPOLI – “Un po’ come lo è per il ruolo del portiere quando commette uno sbaglio, anche la Lazio dovrà avere questa grande forza mentale per reagire a un pareggio che sa di beffa. Riscattarsi al San Paolo potrà essere un’ottima occasione, per dimostrarsi, ancora una volta, una compagine tatticamente ben impostata“.
OBIETTIVI – Quale sarà il ruolo della Lazio in questo campionato? “Troppo presto per dirlo ora, aspettiamo ancora un po’ per capire dove può arrivare questa squadra. Le mie sensazioni mi dicono che la Juve si riprenderà, soprattutto dopo la grande vittoria contro il City. Poi naturalmente vedo bene l’Inter e anche il Napoli, nostro prossimo avversario, se riuscirà a correggere il reparto difensivo. Apprezzo molto Sarri che personalmente reputo come uno dei migliori tecnici in circolazione. Il Milan non mi piace, vediamo dove arriverà. Un campionato dove la Lazio può inserirsi fra le primissime, anche se mi preoccupa un po’ il fatto che, a differenza dello scorso anno, quest’anno con le coppe, ci sarà bisogno di maggior risorse fisiche e mentali”.