E’ stato colui che ha reso grande la Lazio, portandola a primeggiare in Italia e in Europa, tant’è che la Lazio sotto la sua presidenza, venne nominata la “Squadra più forte del Mondo” e rimase in testa a queste classifiche per molto tempo, portando: allo storico 2° Scudetto, 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Europea (contro gli “invicibili” del Manchester United) facendo così impazzire di gioia l’intero popolo biancoceleste che ancora oggi gli è eternamente grato.
Stiamo parlando dell’ex grande presidente Sergio Cragnotti intervenuto ai microfoni di cittaceleste, in onda su Elle Radio 88,100:
LA QUESTIONE CIRIO – “Qui siamo sempre alle prese con la nostra amata Lazio! (dice sorridendo ndr) Per problemi di natura giudiziaria, abbiamo ancora le cause in corso. Ormai siamo quasi arrivati alla fine, speriamo di ottenere un buon risultato. Credo che allora fu una grande ingiustizia. Noi avevamo un gruppo industriale florido, eravamo all’avanguardia, già nei mercati internazionali. La mia mente era sempre rivolta ad una dimensione internazionale. C’è stata una debacle tempistica tra progetto economico e industriale. Il pensiero bancario è sempre corto e la scadenza di un bond portò alla scadenza di tutti gli altri. Quindi ci fu il famoso crack Cirio. Poteva essere coperto in tanti modi, ci fu un’incomprensione con il mondo finanziario. La Lazio dava fastidio a tanta gente, era la goccia che ha fatto traboccare tutto”.
LOTITO – “Ha un’altra struttura e appartenenza rispetto a me. E’ un uomo all’interno del tessuto locale e nazionale. Conosce le carenze e le necessità del momento, è un uomo più preparato a dibattere con il sistema, io non ero provveduto. Potente? Non lo posso valutare, è un uomo che ha – evidentemente – le spalle coperte, all’interno poi di un mondo – come il calcio – che distrae molto . E’ un uomo ben coperto e sa benissimo dove vuole andare e quello che vuole fare”
RAPPORTO TIFOSI – “L’aspetto importante è quello di vincere qualche battaglia e far conoscere la propria società. Che sia egemone in Italia e all’Estero. Al tifoso interessa una squadra vincente che possa lottare per conquistare un titolo. Questo penso. Bisogna dare lustro alla società e alla squadra. I tifosi vogliono una squadra vincente”.
ANEDDOTI – “La trattativa di Vieri mi ha ricordato quella per Dzeko che ha condotto la Roma. Sono quelle cose improvvise e quelle opportunità che vanno colte al volo. Ronaldo? Siamo stati li mesi e mesi a San Paolo per portarlo a casa. Poi all’ultimo è arrivato Moratti con l’assegno e se l’è portato via. Quando ti capitano grandi campioni, come Vieri, devi approfittarne. Bastò un volo di elicottero a Porto Santo Stefano. Stankovic? Fu un’operazione condotta di notte, fatta in 12 ore. Sono partito alle 17 del pomeriggio e poi alle 4 ho chiuso”.
LA LAZIO DI OGGI – “Pioli sta facendo bene, è molto tattico e tranquillo, trasmette molto nello spogliatoio. Ma è un mister senza esperienza internazionale, che sicuramente dovrà acquisire. Ha accompagnato bene la squadra, quello scorso è stato un grande campionato. Peccato che non abbia sfruttato il seme che ha saputo piantare siapentemente. Pjanic? Avrebbe giocato nella mia Lazio, poi mi piace molto Biglia. Anche lui avrebbe potuto giocare nella mia squadra, spero che Lotito non se lo faccia sfuggire, sta facendo un po’ di capricci (sorride ndr)”.
INCUBO MEDIOCRITA’ – “Se si vogliono fare le grandi squadre servono grandi mezzi finanziari. Milan, Inter, Juventus e Roma fanno investimenti voluminosi, alla ricerca di grandi giocatori per un grande colpo. La Lazio ha 4/5 elementi importanti. Credo che i tifosi – però – meritino una quadratura del cerchio. Lotito è molto vicino a raggiungere questo traguardo. Spero che il Presidente capisca come sia giunto il momento per raggiungere il grande salto”.
VINI – “La campagna sta andando molto bene. Avremo un’annata tipo 2003, le pioggie stanno mancando, la vendemmia arriva in anticipo. Speriamo di ottenere un grande vino. Per adesso abbiamo preso il Merlot, per il San Giovese aspettiamo ancora 10 giorni. I miei giocatori vincevano perchè bevevano vini “Corte alla Flora” che si trovano a Montepulciano, dove vivo attualmente (sorride ndr). Una curiosità? Ho fatto un quadro con la dichiarazione di Ferguson dopo che lo abbiamo battuto a Montecarlo”.