Juan Pablo Carrizo venne acquistato dalla Lazio nel 2007 ma solo nel campionato 2008-2009 si trasferì definitivamente nella capitale. Acquistato dalla società biancoceleste, che versò nelle casse del River Plate 7,5 milioni, firmò un contratto quinquennale da 650mila euro a stagione. L’acquisto del portiere però rimase in sospeso per problemi burocratici legati alla naturalizzazione del giocatore e venne rimandato in prestito alla sua ex società in attesa che la situazione si sbloccasse. Il trasferimento a Roma si concluse solo l’anno successivo grazie all’acquisizione della cittadinanza italiana di Cristian Ledesma. La sua carriera romana fu un’altalena continua di alti e bassi, nell’arco dei 5 anni le sue prestazioni in campionato si limitarono a solo 25 partite. Caratteristca principale del portiere argentino era la famosa “gambeta“, una sorta di dribbling nella sua area di rigore, con la quale sbilanciare gli attaccanti avversari prima di andare al rilancio del pallone. Il gesto tecnico, sebbene spettacolare, non era visto bene dai suoi tifosi che, in quei pochi interminabili istanti, restavano col fiato sospeso nel timore che qualche avversario potesse portargli via la sfera e di conseguenza realizzare una rete nella porta sguarnita. A commento di quel gesto tecnico l’ex portiere biancoceleste, attuale secondo nell’Inter di Mancini, è intervenuto ai microfoni di Inter Channel: “A Roma spesso mi capitava di tentare la “gambeta” sui calciatori avversari ma in quel periodo le cose alla Lazio non andavano al meglio e la gente si arrabbiava per il mio gesto. Ancora ricordo benissimo quanto il tecnico Delio Rossi ed i sostenitori biancocelesti si adirassero quando tentavo di farla”.
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