Ospite d’eccezione a “I Laziali Sono Qua“, la trasmissione condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva sulle frequenze di Elle Radio 88.100. E’ intervenuto infatti uno dei protagonisti dello scudetto del 2000, il difensore Paolo Negro. Presente anche nella notte di Montecarlo in cui i biancocelesti conquistarono, nella finale contro il Manchester United, il loro più prestigioso trofeo europeo, la Supercoppa. Oggi, 27 agosto, cade il sedicesimo anniversario di quel successo, e Negro racconta i suoi ricordi: “Mi vengono i brividi a pensare che sono passati ben sedici anni. Quella vittoria è tra i primi tre ricordi più belli della mia lunga esperienza alla Lazio. Battere lo United degli invincibili, i Campioni d’Europa, è stato un qualcosa di indescrivibile. Ci rendemmo conto a mente fredda di ciò che avevamo realizzato, e soprattutto capimmo quanto il nostro gruppo fosse forte. A rimandare alla mente i nomi di quella squadra si resta impressionati, c’erano campioni di livello mondiale che erano addirittura seduti in panchina. Un’altra squadra titolare a disposizione per subentrare a chi era in campo.”
IL DOPO LEVERKUSEN – Paolo Negro ha anche analizzato le prospettive che attendono la Lazio per il resto della stagione, dopo l’eliminazione dalla Champions League. “Sono un po’ meno fiducioso per la stagione appena iniziata, rispetto all’anno scorso. L’inizio non è stato incoraggiante, non solo dal punto di vista dei risultati. Ci vorrebbe l’innesto di qualche giocatore d’esperienza in un gruppo che si sta rivelando troppo giovane e inesperto. Servirebbe una punta da 20 gol a stagione, in grado di garantire un salto di qualità, e un difensore centrale di valore che possa dare più garanzie rispetto a quelli che sono attualmente in rosa. Alla BayArena francamente ho visto errori abbastanza banali. Ci può stare lo sbaglio individuale anche da parte di un big come De Vrij, ma in generale la qualità del reparto difensivo della Lazio, nel suo complesso, non mi convince al 100%. Parlando più strettamente della partita di Leverkusen, credo che la Lazio abbia sbagliato l’approccio: ci hanno sovrastato sull’aspetto della convinzione e della reattività. Io forse avrei schierato un altro modulo, ma parlare col senno di poi è sempre facile; mi sembra invece evidente che la concentrazione sia mancata nei momenti chiave della partita.”
TUTTO SUL CAMPIONATO – Il campionato diventa ora l’obiettivo principale per la squadra di Pioli, e lex difensore della Nazionale valuta il quadro generale: “In questo primo avvio di stagione, la Juventus ha rappresentato una delusione, sul mercato non ha operato secondo me al livello consono per restare ai livelli della scorsa stagione. Mi ha molto ben impressionato la Fiorentina, mentre le milanesi restano un’incognita nonostante gli investimenti. In questo scenario, per la Lazio non sarà facile ripetersi: per questo mi auguro che arrivi un giocatore in grado di fare la differenza. Sarà importante anche valutare come Pioli farà reagire la squadra: domenica a Verona ci sarà subito una partita molto importante, un successo focalizzerebbe di nuovo la squadra sugli obiettivi stagionali, archiviando l’amarezza in Champions. Io ricordo, quando giocavo, che dopo una sconfitta non vedevi l’ora di tornare in campo per mangiarti il campo e gli avversari: sono convinto che anche per la Lazio sarà così.“