Mercoledì 27 agosto alle ore 20.45, BayArena di Leverkusen: sono queste le coordinate di quella che sarà la sesta trasferta in Germania nella storia europea della Lazio. Tradizione non eccezionalmente positiva per i biancocelesti, che solo recentemente hanno sfatato il tabù tedesco centrando la prima vittoria in terra teutonica. Ripercorriamo quelle che sono state le precedenti sfide prima di quella che vedrà la Lazio scendere nella tana del Bayer.
KALLE, TU QUOQUE – Nel 1995 la Lazio è protagonista di quella che fino a quel momento è la migliore campagna europea della sua storia. Dopo quattro eliminazioni ai sedicesimi di finale, in Coppa UEFA la squadra di Zeman raggiunge i quarti, ritrovandosi di fronte un Borussia Dortmund che aveva appena iniziato il cammino che lo avrebbe portato ad essere Campione d’Europa due anni dopo. All’andata un’autorete di Freund e un clamoroso doppio palo di Signori (simile a quello colpito da Djordjevic nell’ultima finale di Coppa Italia) avevano segnato quello che era stato un vero e proprio monologo biancoceleste. Ma al Westfalenstadion la musica cambia: l’aggressività dei tedeschi, che si portano subito in vantaggio con un rigore trasformato da Chapuisat, fa la differenza, e proprio all’ultimo minuto la Lazio viene castigata da un grande ex, Karl Heinz Riedle. 2-0 ed eliminazione, proprio quando la partita sembrava avviata verso i tempi supplementari.
LA PRIMA VOLTA NON SI SCORDA MAI – Quattro anni e mezzo dopo, la Lazio torna in Germania per un match europeo. E che match! I biancocelesti infatti scendono in campo alla BayArena di Leverkusen per sfidare il Bayer nel primo incontro in Champions League della loro storia. Viene superata dunque la maledizione dell’Ipswich, con la rissa in Coppa UEFA che aveva impedito alla Lazio di disputare la Coppa dei Campioni nella stagione 1974/75. Accade tutto nel primo tempo nel dorato esordio di Leverkusen: Neuville sorprende la difesa biancoceleste, ma Sinisa Mihajlovic rimette tutto a posto con una delle sue leggendarie punizioni. Finirà 1-1, con la Lazio che riuscirà ad arrivare fino ai quarti di finale della competizione regina.
CON DELIO A BREMA – Passano otto anni, e la Lazio nel 2007 torna a giocare in Germania in Champions League. Per la precisione a Brema, per affrontare il Werder nella fase a gironi conquistata con la squadra dei miracoli disegnata da Delio Rossi. La mancata campagna di rafforzamento dopo il brillante terzo posto della precedente stagione si farà sentire. Al Weserstadion la Lazio scende in campo in formazione rimaneggiata e perde 2-1: segnano Sanogo e Hugo Almeida, sono nel finale Manfredini riesce ad accorciare le distanze. La Lazio batterà i tedeschi al ritorno, ma chiuderà comunque il girone all’ultimo posto in classifica.
PETKO IN FUORI – Anno 2013, quello della “Coppa in faccia“. La storia sta per compiersi all’interno dei confini nazionali, ma anche fuori, superata la fase a gironi di Europa League, la Lazio di Petkovic sa come farsi rispettare. Nei sedicesimi di finale c’è da affrontare la trasferta al Borussia Park di Monchengladbach: una delle più emozionanti sfide della storia europea della Lazio. Tre rigori per i padroni di casa, di cui uno neutralizzato da Marchetti. Un gol di Kozak al 94′ vale il 3-3 e un’ipoteca sulla qualificazione che puntualmente arriva. Agli ottavi ecco un’altra tedesca sulla strada laziale, lo Stoccarda. Alla Mercedes-Benz Arena vanno a segno Ederson e Onazi con un gol “alla Maradona”. Ed è una vittoria storica, la prima in assoluto della Lazio in Germania. Questa la storia scritta, fino a oggi, anzi a domani, quando la Lazio sarà chiamata a vivere quello che potrebbe essere uno dei capitoli più importanti.
Fabio Belli